venerdì 13 marzo 2015

SENZA TITOLO

Ho una sensazione stranissima a volte: è come se avessi la testa piena di palta.

E' una sensazione fisica, tangibile. riesco a sentirne l'odore, è viscida, è granulosa. Nella palta i miei pensieri si muovono a fatica, lottano per galleggiare. Cercano di trovarsi, di toccarsi, ma la palta è spessa, pesante, i movimenti sono lenti.

Rimango incantata a guardare nelle teste libere degli altri, i pensieri che sfrecciano in un ambiente non saturo, sono fluidi, veloci. Io a volte sono così stanca che lascio i miei pensieri alla deriva, nella palta: nella mia testa l'aria è calda, l'atmosfera è torpida. I miei pensieri si abbandonano inermi, stremati, si immergono nella palta, immobili.

Ho smesso di provare imbarazzo per la palta che ho nella testa parecchi anni fa, quando ho smesso di imbarazzarmi per il naso o i denti enormi. Ho scoperto che se sei la prima a fare ironia sul tuo naso nessuno ti chiamerà Bergerac. Allo stesso modo, se ammetti di avere la palta nella testa, se la fai vedere, ti sporchi le mani, la lasci gocciolare densa dalle dita. Se ammetti di avere la palta, nessuno ti chiamerà stupida.

Ogni tanto succede che due pensieri faticosamente si raggiungano, si crea un collegamento. Li guardo ad occhi sgranati, con una sensazione di stupore, di meraviglia. Vorrei poterli sfilare dalla testa con due dita, farli vedere al mondo, come succedeva con gli scarabocchi e la maestra dell'asilo. Ma non si può non si può non si può, il legame è fragile, si spezza. I pensieri, li perdo.

Sto vivendo un periodo in cui passo la maggior parte del mio tempo in uno stato di immobilismo, senza essere veramente impegnata ma senza essere libera. Come se avessi delle scarpe di piombo: smanio, ma non posso non posso muovermi. Disegno giri sempre più stretti nella mia gabbia. Implodo.

Sento che se solo riuscissi, se solo riuscissi a trovare un pensiero. Ma sono piena di palta, non riesco a pensare, non so cosa che cosa che cosa che cosa.

Sono stanca di vedere persone che si fotografano. Queste fioriere le odio. E il sole, da questo lato della strada, non batte mai.

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