giovedì 24 settembre 2015

SI FA PRESTO A DIRE SHOPPING

Parlare della Milano Fashion Week durante la Milano Fashion Week è così mainstream che ormai non lo fa più nessuno, apparte IoDonna e MarieClaire. E vivaddio, perché se c'è un periodo dell'anno in cui sentirti la grande esclusa, è proprio questo: niente party. Niente sfilate. Manco un pulcioso fotografo di street style che ti si fila (ehy Scott Schuman, dico a te se mi leggi!). Per fortuna che ieri sera hanno passato KungFu Panda alla tv, sennò sai la noia.
Pertanto non proferiremo verbo sulla questione - tranne che per dire che la Chiaretta Ferragni per il momento sta azzeccando tutti i look, alla faccia di chi le vuole male - ma parleremo piuttosto di altro,  argomenti caldi che necessitano una più approfondita dissertazione, ad esempio:
che alternativa trovare a questa riga in mezzo che ha stufato e che ho scoperto dopo due anni che mi sta male perché ho la fronte bassa?
è forse giunta l'ora di prendere in considerazione una seconda sfilza di sedute per la depilazione laser e disboscare definitivamente le gambe?
cosa regalarmi per celebrare i trent'anni che si avvicinano? 

Ma anche: perché è così difficile fare lo shopping per i bambini?

Stasera andiamo a cena a casa dell'ultimo nato dell'ormai nutrita schiera di nipotini e nipotine acquisiti: un bel batuffolino cicciottoso col naso a patata che si chiama come la più ganza della Tartarughe Ninja. C'è di che festeggiare, e festa significa regalo, sennò si sarebbe chiamata pizzata e pace all'anima. Inoltre, il galateo non scritto dei bambini vuole che non ci si dimentichi che il festeggiato in questione ha sorelline/fratellini più grandi, oltretutto reduci da forte shock emotivo, che necessitano pertanto di un premio di consolazione. Per espletare questi miei doveri morali, oggi sono andata in missione baby shopping. Trattasi di una di quelle attività, insieme ai matrimoni, per cui generalmente mi si attribuisce uno stratificato know-how, per il semplice fatto che mi ritrovo spesso ad averci a che fare. Errore. Così come ai matrimoni non so mai cosa mettermi né quali sono le frasi di augurio adatte da sussurrare all'orecchio della sposa, lo shopping per bambini mi catapulta in una realtà parallela in cui le misure vengono espresse in centimetri e i giochi hanno sempre parti piccole che potrebbero essere ingerite o aspirate (crisidansia: ma perché ce le devono mettere, queste parti, non possono creare giochi da un unico blocco di plastica?).
Certo, qualche nozione di base ce l'ho. Ad esempio so che, mentre la PeppaPig divide genitori e bambini (e io sto coi genitori, perché questa storia delle famiglie monorazziali deve proprio finire), mentre invece Masha e l'Orso mette d'accordo un po' tutti (tranne Il Pelliccia, che familiarizza con l'Orso e ci sta male). Ma al di là di questo, brancolo nella nebbia per terreni sconosciuti.

Trovandomi già per caso in zona Duomo per via dei miei illeciti traffici su Depop (devo farci un post, in effetti...), ho optato per la mecca degli undercinquenni, ovvero il Disney Store: dove, se non lì, puoi sperare di cavartela con i regali per un bambino? Eppure, anche lì, i livelli di difficoltà non sono mica così semplici:

- livello di difficoltà n.1: decifrare le taglie. Da Disney sono già un passo avanti, oltre la presunta lunghezza dell'infante, ti indicano direttamente sulla gruccetta la corrispondenza in mesi, a partire dal newborn (delle cosette piccine picciò che ciao) fino a boh, i dodici anni credo, evitandoti l'imbarazzo di girare col metro Ikea in tasca per prendere le misure ai figli delle tue amiche. Solo che io, dopo aver collezionato decine di mamme che, riferendosi al proprio pargolo, declamano: "Questo piccolino è nato l'altro ieri epperò gli devo già mettere le tutine dei sei mesi" non mi fido. Inoltre le taglie vengono espresse in multipli di tre: 0-3 mesi oppure 3-6? Aiuto, ma la via di mezzo? Come crescono sti bambini, alla SuperMario quando mangia i funghetti? Il logaritmo diventa più complicato in quanto si ha a che fare con creature che si allungano alla velocità della luce, perciò c'è sempre il dubbio: glielo prendo giusto giusto che se lo mette adesso, oppure sto abbondante sui 3-6 mesi che mi levo dall'impiccio? E se sto abbondante, fammi calcolare in che mese saremo da qui a 3-6, mica che gli compro il piumino che gli va bene ad Agosto e lo mando in infradito ad aprire i regali sotto l'albero.

- livello di difficoltà n.2 : con cosa giocano i bambini? Se c'è una cosa pacifica, è che le cose che andavano di brutto quando ero piccola io, cioè le Barbie, il Mio MiniPony e il Banco Scuola, non tirano più come una volta. Che poi mi chiedo con quale entusiasmo a me e alla Sgnappa piacesse giocare con il Banco Scuola, vista la costellazione di innumerevoli banchi che ci avrebbe aspettato distribuita uniformemente per i futuri vent'anni della nostra vita. Eppure ci giocavamo di brutto: io, in quanto Sorella Maggiore, avevo il diritto insindacabile di coprire il ruolo della maestra, schiavizzando la Sgnappa a fare finti compiti che se non finiva, lavativa, la spedivano diretta a scontare la punizione. Ora che ci penso, forse mi ci divertivo solo io.
Comunque, per il benessere di tutte le sorelle e i fratelli minori costretti a subire angherie e nonnismo, questi sono giochi che non vanno più di moda: al Disney Store ho visto set di personaggi sconosciuti in plastilina, giochi radiocomandati e peluche di principesse ciccione. Ma che è sta moda delle principesse ciccione? Ok che la Barbie era forse un pelino troppo figa, ma non siamo un po' giovani per questo bagno di crudo realismo? 

- livello di difficoltà n. 3: come evitare un regalo da perdente. Che poi in ogni caso il vero problema è: ok ma quali sono le principesse fighe e quali quelle sfigate? Per esempio, da piccola mai e poi mai avrei voluto che mi regalassero una Biancaneve (orrore! Una principessa coi capelli corti!) o quella cessa di Pocahontas che finiva sola e mesta, mentre ovviamente avrei gioiosamente gradito le fighe di Belle e di Aurora che si sparavano il ballo finale con un vestito degno del Mio Grosso Grasso Matrimonio Gipsy! Ci sono sempre i personaggi di serie B, e tendenzialmente li riconosci perché  gli scaffali a loro dedicati sono sempre i più pieni. Però sarebbe carino se il personale, adeguatamente istruito, ti desse suggerimenti pratici del tipo: "La bambina ha otto anni? Naaaaa Violetta è superata ormai, adesso va di moda Descendants che, tu non lo sapevi, me è tipo l'Once Upon A Time dei prepuberi, e guarda, questo è il personaggio figo e tal'altro lo sfigato..." e così via, guidandoti in un a scelta più consapevole.
Non potendo usufruire di questo illuminato servizio, ho dovuto fare da me e ho scelto:
per lui, una tutina di Topolino non troppo azzurra (che mi fa sempre tristezza) e senza quei piedini e manine incorporati (che mi fanno sempre camicia di forza), un po' abbondante, con le maniche lunghe e in felpa, per il prossimo Dicembre dovremmo esserci. E due bavaglini abbinati che secondo me di quelli le mamme non ne hanno mai troppi.
per lei, mi sarebbe piaciuto buttarmi su qualcosa di Inside Out che mi piace troppo, ma a parte il dubbio (e se non l'ha ancora visto? Se non le piace?), tutte le bambole di Gioia erano finite (ma dai?) e io non volevo comprare né Tristezza né Disgusto (e Rabbia mi fa un po' paura) e soprattutto, non c'erano altri giochi se non penne e gomme colorate. E astucci. Ma io dico. Alla faccia del Banco Scuola! Così alla fine mi sono buttata su quell'ancora di salvezza che è Frozen, perché Olaf piace sempre a tutti a prescindere da età, sesso e religione. Mentre facevo la fila per la cassa però mi è caduto l'occhio su certe cover per l'IPhone, e ripensandoci devo dire che per soli quindici euro e novanta, anche se è rimasto solo Rabbia...


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